In questa foto è condensato tutto il sapore di un pomeriggio diverso dal solito.
Il centravanti del Vicenza Calcio (persona squisita fuori e dentro il campo) che stringe la mano al piccolo grande Luca.
Andrea (Cocco) che scambia due parole con il mio alunno – ricevendo da lui (su mio suggerimento) anche gli auguri di buon compleanno (!).
Un momento, giusto il tempo di una foto e di un autografo da mostrare agli amici. Poi la routine della squadra del Vicenza calcio riprende, così come i sogni di Luca e dei compagni al suo fianco. Gli uni, pronti a sfidare l’Avellino dopo qualche giorno; gli altri a tornare tra i banchi di scuola. Di sicuro, portando ognuno, con sé, qualcosa di prezioso.
La visita al centro di allenamento “Piermario Morosini” inizia in un assolato (ma non troppo caldo) pomeriggio di aprile.
La squadra vicentina, sempre attenta e disponibile, non è venuta meno alla promessa di far passare un pomeriggio speciale a Luca. Le sciarpe non mancano, cellulari e macchine fotografiche sono cariche come non mai.
Veniamo accolti dallo staff del settore comunicazione, del Vicenza. In particolare il Dottor Nicola Rossi (addetto stampa) che ha permesso tutto ciò e che mi permetto di ringraziare pubblicamente in questa sede. Luca forse si sarà chiesto chi fossero quei ragazzi in mezzo al campo che correvano e tiravano calci ad un pallone. Ma non c’è nemmeno il tempo di pensare: riceviamo dalla società un gadget in omaggio (cappellino e maglietta). La frenesia di Luca e dei suoi compagni, già alta per questa esperienza, tocca l’apice. Ci accomodiamo a bordo campo: qualcuno dei ragazzi prega, in silenzio, che qualche pallone giunga vicino a noi, così da poter scambiare almeno un palleggio con i giocatori.
Stare lì, a due passi dai tuoi idoli, sapendo che sono gli stessi giocatori che ammiri in tv; ma adesso ce li hai lì, in carne ed ossa. Qualcuno lo riconosci subito. Sul nome di altri, nascono subito le prime baruffe. Di Gennaro, è lui! Cocco è quello lì davanti. Quello? Cinelli o Vita? Cinelli. Eccolo, Ragusa, è quello che sta calciando adesso. Non ho mai visto i miei alunni così interessati, così eccitati, così estasiati. A causa di un passaggio un po’ troppo lungo, il pallone rotola fin verso i miei studenti. È inutile scrivervi che in una frazione di secondo si sono alzati per contendersi il privilegio di restituire il pallone. E lì, quando meno te l’aspetti, arriva la sorpresa. Un giocatore tira nuovamente il pallone ai ragazzi per poi riceverlo definitivamente da loro. Peccato che lo scambio sia durato poco – avranno pensato!
Si avvicinano il mister Marino e buona parte dei giocatori, alla fine dell’allenamento. Una pacca sulle spalle ai ragazzi (“Prof, mi ha toccato il portiere, Vigorito: mi sa che da adesso in poi questa spalla non la laverò più!”), strette di mano (“Cocco mi ha dato la mano: mi sento svenire – mi aiuti!”) e qualche carezza (“Prof, Ragusa mi ha sfiorato: mi dica che non è un sogno!”).
Inizia il momento delle foto, un momento che durerà in tutto per un paio di ore. Autografi (sulle magliette, sui cappellini, sui fogli presi in prestito) e strette di mano.
Luca sorride, con quel suo cappello rosso in testa. Forse, per lui, sapere che ha fatto un batti cinque con Bremec e ricevuto una carezza da Giacomelli, non è di primaria importanza. C’erano i biscotti al cioccolato che catturavano gran parte della sua attenzione. C’era quel sole tiepido e benevolo che ci ha avvolti tutti. C’erano i compagni, con cui condividere questa esperienza.
Eppure, grazie al suo iPad, Luca non solo si è presentato ma ha pure comunicato a tutti le sue, le nostre intenzioni: forza Vicenza!
Giovanni Manna