Prendersi cura di sé prima di un incontro importante per nostro figlio autistico

Prendersi cura di sé prima di un incontro importante per nostro figlio autistico

Anch’io sono passata attraverso la fase “mi trascuro perchè forse, se lavoro sodo con mio figlio e sacrifico me stessa; se non cedo alla vanità e mi lascio precipitare in un baratro di trasandezza….forse mio figlio si avvicinerà alla normalità”.

Ci sono passata.

E vi dico che è una fase importante, di rielaborazione di qualcosa che è quanto più simile ad un lutto ci possa essere, ma…è una fase che deve essere superata.

Una mamma che si annulla, che si trascura, che si immola alla causa dell’autismo, in realtà non aiuta veramente suo figlio;

perchè rompe gli equilibri familiari (e spesso distrugge il rapporto con il partner o non contribuisce in modo positivo alla crescita armonica e serena di altri eventuali figli) e, soprattutto, non è credibile nei confronti delle persone che interagiscono tra loro nella rete che si forma attorno ad una persona con autismo, specie nei primi vent’anni, quando la sua giovane vita ruota attorno a scuola, neuropsichiatria infantile ed assistenza da parte del distretto socio-sanitario di appartenenza.

Quando si hanno rapporti con le Istituzioni bisogna essere equilibrati, sereni, determinati e soprattutto credibili.

Ci sono mille consigli che vengono dati quando bisogna parlare in pubblico, presentarsi ad un colloquio, sostenere un esame; a maggior ragione ci sono consigli che possono esserci utili quando abbiamo un incontro con il neuropsichiatra di nostro figlio, quando partecipiamo ad un PEI a scuola, quando dobbiamo presentare al Dirigente Scolastico un progetto o la richiesta di assegnazione di un insegnante di sostegno.

Il primo, fondamentale consiglio?

Quando avete un incontro importante….prendetevi prima del tempo per voi.

Avete bisogno di arrivare all’incontro riposate, fisicamente e mentalmente; il tempo che dedicherete a voi stesse non sarà inutile, al contrario vi aiuterà a caricarvi di energie preziose che non vi faranno fare errori e vi permetteranno di avere la situazione sotto controllo.

Organizzatevi in modo da stare da sola il giorno prima: chiedete ai nonni o ad una baby sitter o all’educatrice/terapista di vostro figlio di darvi una mano per alcune ore e andate dal parrucchiere o, se siete talmente stanca da non avere nemmeno voglia di uscire di casa, staccate il telefono, nascondetevi nella vostra camera da letto e occupate il bagno di casa: fate un lungo bagno, lavate i capelli, prendete olio di oliva e giocate un pò con la vostra testa inventando una maschera da tenere in posa un paio di orette; recuperate dal cassetto quello smalto acquistato chissà quando e fatevi una manicure; provate un nuovo trucco, magari guardando in internet qualche blog di moda per scoprire il colore di moda tra gli ombretti del momento; cercate nel vostro armadio una camicetta o un maglione o un vestito che adoravate in passato e non avete più messo, proprio perchè inconsciamente volevate mortificare la vostra bellezza e il vostro piacere; insomma, prendetevi del tempo per voi e fatelo pensando che state preparando voi stesse per il colloquio importante che avrete, quindi non solo senza sensi di colpa, ma con la consapevolezza che il vostro rito di “bellezza” contribuirà al successo del vostro impegno.

Tra un prodotto di bellezza e l’altro leggete, se amate leggere; ascoltate musica, se è quello che vi rilassa maggiormente; dedicatevi al giardino o fate sport, se è quello che di solito vi piaceva fare.

Il giorno dopo sarete più tranquille per affrontare un ambiente impegnativo, per sostenere le vostre battaglie, per essere più controllata qualora vi trovaste di fronte a persone non accoglienti, davanti alle quali non bisogna mai reagire dimostrando di essere una mamma esaurita, senza controllo e quindi più fragile proprio perchè mostra queste debolezze.

Sono un’ insegnante e molto spesso mi sono trovata dall’altra parte, a partecipare a riunioni PEI con mamme (soprattutto mamme) che perdono la testa, che si pongono in maniera aggressiva di fronte al Consiglio di Classe e si presentano vestite male, trascurate e chiaramente esaurite.

Altre volte alcune mamme si presentano curate e tranquille, e riescono a mantenersi calme e determinate anche quando ci sono argomenti spinosi; in questo secondo caso il dialogo tra i presenti attorno al tavolo è sicuramente più semplice ed efficace.

Il primo passo è proprio questo: pensare che riprenderci la nostra femminilità non sia un capriccio da soffocare ma al contrario un nostro importantissimo dovere, per noi stesse e per le nostre durissime battaglie per i nostri figli.

Elisabetta Tonini

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