Questo, per chi ha un figlio autistico, è il momento storico migliore che potessimo scegliere.
La tecnologia ha fatto passi da gigante anche solo negli ultimi dieci anni, permettendo, fra le altre cose, di “tradurre” pensieri, emozioni, idee in immagini.
Le immagini sono diventate il nostro modo di esprimerci, rendono la nostra comunicazione più veloce e, spesso, efficace.
Una persona con autismo, ormai è risaputo, “pensa per immagini e le mette in relazione” (n.d.r. Temple Grandin) e quindi riceve dal visivo un notevole aiuto per capire, comunicare, farsi comprendere.
Per questo leggo ormai sempre più spesso che chi opera nel campo dell’autismo (oltre a moltissime associazioni di genitori americane) suggerisce caldamente alle famiglie di dotarsi di ausili informatici, in particolare i prodotti della Apple (iPhone e iPad), particolarmente semplici da usare e ricchi di app (dicitura abbreviata di Application, per indicare un’applicazione software sia ludica che di utilità) che permettono un salto di qualità notevole nel lavoro di terapisti e genitori e nella vita quotidiana delle persone con autismo.
Io sono letteralmente entusiasta, per averlo sperimentato in prima persona, dell’uso di iPhone e iPad.
Sto studiando incessantemente, proprio in questa lunga estate calda, le moltissime App esistenti, per lo più gratuite o quasi (spesso, anche quando sono a pagamento, il prezzo è compreso tra uno e cinque euro) e, man mano che le avrò sperimentate e utilizzate in questo o quell’altro modo, ve ne racconterò i punti di forza.
Ma oggi volevo rassicurarvi su una cosa che ritengo fondamentale: quando sarete pronti a sostenere una spesa così significativa come quella di un iPad sono sicura che le maggiori perplessità riguarderanno la possibilità di rischio che vostro figlio o figlia involontariamente lo faccia cadere e quindi lo danneggi o rompa.
Una cosa simile è successa anche a me: due estati fa mio figlio Luca, allora undicenne, aveva mal di denti e, prima che potessimo renderci conto di cosa stesse succedendo, aveva rotto quasi tutto ciò che gli era capitato a tiro, compreso un tablet che avevamo da pochissimo cominciato ad usare.
Da allora ho aspettato quasi due anni prima di decidermi nuovamente a “tentare l’avventura” con un nuovo ausilio informatico.
Per l’iPad ho scoperto che esiste, per fortuna, una custodia, un materiale o forse dovrei dire una copertura bionica, chiamata LifeProof nuud, cioè “salvavita”, che potete leggere qui.
E’ come se l’iPad fosse “sottovuoto” con una corazza trasparente e fortissima (che fa venire in mente gli scudi protettivi trasparenti di Guerre Stellari...)
Mio figlio porta l’iPad in piscina, persino a bordo vasca, perchè ha bisogno del supporto visivo per contare le vasche e gli stili che deve praticare; non c’è pericolo che si possa rovinare bagnandosi perchè….è impermeabile e potreste immergerlo senza paura fino a due metri di profondità; è inoltre totalmente a prova di neve e ghiaccio e completamente protetto da sporco e polvere; e non viviamo più nell’ansia che possa cadere e rompersi, perchè è resistente alle cadute da un metro di altezza. Dulcis in fundo, questa custodia fantastica è dotata di un sostegno regolabile per leggere, scrivere o guardare un film, migliore delle altre custodie in commercio.
Costa abbastanza, questo sì, rispetto alle normali custodie (al momento il prezzo è 119,95 euro) ma credo ne valga veramente la pena, per avere un ausilio informatico indistruttibile, che può accompagnare i nostri figli praticamente ovunque.
Ricordo di informarsi per le agevolazioni fiscali che esistono quando si acquista un computer avendo in famiglia una persona diversamente abile (es. Iva al 4%) e anche di tentare la richiesta di acquisto di un ausilio informatico+ software comunicativo alla propria ULSS di appartenenza; vale la pena di provare, anche se non tutte le Regioni concedono contributi per il suo acquisto, totali o parziali che siano.
Elisabetta Tonini