Come preparare una persona con autismo al prelievo del sangue: guida pratica

Come preparare una persona con autismo al prelievo del sangue: guida pratica

Il 31 Dicembre scorso Luca ha dovuto affrontare l’analisi del sangue in ospedale.

E’ stato bravissimo (se volete guardate il suo video cliccando qui) perchè era stato “preparato” nei due giorni precedenti.

Io ed Elisabetta (per i suoi consigli “da mamma” leggete il suo post) abbiamo perciò deciso di raccontarvi come abbiamo gestito questa nuova esperienza, per essere utili a chi si trovasse nella stessa situazione e non sapesse come affrontarla.

Preparare la persona con autismo ad affrontare una situazione sconosciuta come quella delle analisi del sangue è fondamentale, qualsiasi sia la sua età e gravità.

Per “preparare” intendiamo rendere prevedibile quello che accadrà.

La prima cosa da fare è attrezzarsi di tutto il materiale che useranno i medici e gli infermieri per il prelievo.

Ecco cosa comprare: laccio emostatico, cotone con disinfettante, ago (con farfalla per i più piccoli), cerotto.

Inoltre in farmacia trovate la crema Emla, un efficace anestetico da spalmare e coprire con pellicola trasparente un paio di ore prima del prelievo.

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Il modo più efficace per rendere prevedibile una situazione nuova con le persone con autismo passa attraverso le immagini.

È necessario quindi creare una sequenza di immagini di ogni singolo passo si andrà a compiere nella situazione da affrontare.

Per quanto riguarda le analisi del sangue, questi sono i passi da seguire (e quindi le immagini da trovare):

1. foto dell’ospedale

2. foto in cui distende il braccio (consiglio di indossare una maglietta a maniche corte)

3. foto del pugno

4. foto del massaggio per trovare le vene

5. foto del laccio emostatico

6. foto del cotone con disinfettante

7. foto dell’ago (che può essere preceduta o seguita dalla foto “stare fermo”)

8. foto del cotone con scotch

9. foto del braccio piegato (per mantenere premuto il cotone sul buchetto)

10. RINFORZO, vero, non in foto.

Attenzione: La scelta del rinforzo è molto importante, quest’ultimo deve essere altamente motivante ed essere consegnato subito dopo la fine della sequenza.

Noi abbiamo ricavato le foto attraverso degli screenshot (scatti fotografici su video) di questo video .

Una volta trovate le foto stampatele e plastificatele (per questo avrete bisogno di una plastificatrice, in caso non la abbiate potete rivolgervi in cartoleria).

Preparate una lunga striscia di cartone, a sua volta plastificata, e ritagliate un’ altrettanto lunga striscia di velcro morbido, tagliate a pezzettini il velcro ruvido e attaccatene un pezzetto su ogni foto.

Ora potete attaccare le foto in sequenza (il velcro lo trovate dai ferramenta). Questo è il risultato:

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Una volta preparato tutto il materiale si può iniziare a simulare il prelievo.

Si attua la sequenza un passo alla volta con il materiale comprato in farmacia e si stacca una ad una la foto corrispondente.

Nel momento dell’inserimento dell’ago pizzicate il braccio ed emettete un suono “AHIA!”, dopodiché dovrà rimanere fermo per 30 secondi circa.

Ripetete tale procedura più volte possibile, almeno fino a quando notate che la persona ha preso confidenza con questa nuova esperienza, ricordandovi di dare sempre il rinforzo alla fine.

In questo modo la persona con autismo nel momento del prelievo non sarà agitata dall’imprevisto ma saprà perfettamente tutto quello che accadrà e che, soprattutto, alla fine arriverà quel qualcosa di tanto desiderato!

Se volete utilizzare le foto che abbiamo usato noi per Luca eccole:

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Se volete vedere il video del prelievo di Luca lo trovate qui.

Per altri consigli complementari leggete il post di Elisabetta qui.

Monica Golin

Psicologa clinica abilitata, tutor ABA, specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale

4 Comments On This Topic
  1. Debora
    on Mar 1st at 10:39

    Graziee..spero funzioni x il mio sono anni che ci lotto x i prelievi ..grazie infinite , da mamma Debora e Fabio ♡

  2. Elisabetta Tonini
    on Mar 8th at 10:00

    Grazie a te Debora ! Facci sapere come è andata, mi raccomando! In bocca al lupo e un abbraccio a te e Fabio!

  3. pietro
    on Lug 13th at 09:49

    io ho un cucciolo di 26 mesi, nn so proprio come fare :((

    • Elisabetta Tonini
      on Ago 13th at 08:49

      Ciao Pietro, scusa l’immenso ritardo con il quale ti scriviamo, ma i rispettivi lavori mio e di Chiara ci hanno impedito di seguire il blog come vorremmo.
      Il tuo piccolo è effettivamente un cucciolo e la strategia che abbiamo usato con Luca va modificata.
      Appena tornano le psicologhe che mi seguono con Luca sento anche il loro parere, ma d’istinto mi verrebbe da suggerirti di “giocare” comunque tanto a casa, con una siringa senza ago, con il laccio emostatico, con una crema idratante che lo abitua ad averla nel braccio…se giochi con questi passaggi tante e tante volte vedrai che affronterà l’analisi nel migliore dei modi. Il tuo bambino è già abituato a seguire i PECS, le immagini su cartoncino o Ipad? In ogni caso, il fatto di mettere la pomata EMLA e di abituarlo a piccoli “rinforzi” del suo cibo preferito (o gioco) serviranno a non fargli sentire male e ad accettare le analisi.
      Ci sentiamo al ritorno delle psicologhe! In bocca al lupo! Elisabetta


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